Viaggi, procrastinazione, anatre e canzoni

Le vacanze estive mi fanno sentire un po’ vagabondo, e colgo l’occasione per esplorare posti nuovi o che conosco ancora poco, vicini o lontani che siano. Quest’anno, come seconda tappa, mi trovo nella zona di Grado, in piena laguna e nelle vicinanze di una riserva naturale. Stamattina, mentre facevo colazione in veranda, uno stormo di anatre, proveniente da quella direzione, in perfetta formazione a V ha sorvolato le nostre teste, in un bellissimo spettacolo di eleganza e coordinamento.

Al tramonto, lo stesso stormo è ricomparso, stavolta in direzione opposta: rientrava “alla base”, proprio mentre anch’io stavo tornando da un giro in bici, ascoltando Take the Long Way Home dei magnifici Supertramp (super-vagabondi, sarà un caso?).

Un ritorno, quello di cui parla la canzone, molto meno efficiente e organizzato di quello delle anatre nel loro volo.

Dal volo fluido delle anatre alla strada più lunga e tortuosa

In Take the Long Way Home, il protagonista sceglie infatti ogni giorno di “prendere la strada più lunga per tornare a casa”, al fine di rimandare un momento di confronto con la moglie e con una situazione di vita che in generale non funziona. È un’immagine che racconta bene un atteggiamento frequente: procrastinare, evitare, illudersi che il tempo risolva le cose al posto nostro (la metafora della canzone ha, in realtà, anche un altro significato, altrettanto importante rispetto al tema della crescita, ma di quello magari ne parleremo la prossima volta).

A differenza delle anatre, che sanno perfettamente dove stanno andando e agiscono in modo coordinato ed efficiente, chi sceglie di “allungare la strada” spesso si allontana dalla rotta migliore, perde energie e si carica di pesi inutili.

Il problema del rinvio

Nella vita reale (sia professionale che personale) le soluzioni raramente si materializzano da sole. Che si tratti di affrontare un problema in azienda, di prendere una decisione strategica o di avere una conversazione scomoda, il tempo che passa senza agire non lavora a nostro favore.

La procrastinazione è un freno alla crescita: più aspetti, più il “conto” che la realtà alla fine ti presenta diventa alto.

Allora cambia musica: per esempio, nella mia playlist di oggi (targata “1979”, periodo eccezionale per successi e innovazioni musicali), oltre ai Supertramp, che ci avvertono dei rischi del rinvio, ho ritrovato Michael Jackson in Don’t Stop ’til You Get Enough, un titolo che, invece, ci spinge ad agire, con energia (e buon ritmo), finché non siamo soddisfatti. Perché, riassumendo in poche parole:

  • Evitare il problema finisce per ingrandirlo;
  • Affrontarlo subito ti dà più margini di scelta e controllo;
  • E se ti serve energia… la musica è sempre un buon carburante!
  • Piccoli trucchi per migliorare ne abbiamo?

Ebbene sì, e la buona notizia è che basta un po’ di volontà, di impegno e di consapevolezza per iniziare! Psicologi ed esperti di processi mentali ci dicono, infatti, che un primo importante passo è quello di allenarsi a riconoscere già all’avvio quei pensieri negativi che a volte popolano la nostra mente e limitano le nostre azioni, per spegnerli subito e mantenere lucidità e controllo attivo della situazione. Quindi, la prossima volta che ti accorgi che stai per “prendere la strada più lunga” davanti a una decisione, pensa alle anatre, riallinea il tuo percorso, agisci… e ricorda: Don’t Stop ’til You Get Enough!

E tu che musica stai ascoltando quest’estate, e cosa ti porta alla mente?

INCONTRIAMOCI! 🙂

Gabriele Ghinelli