Comunicazione & AI: riflessioni per (ri)prenderci la responsabilità di farci capire

Quante volte, anche in aziende ben strutturate, un gruppo di lavoro non funziona semplicemente a causa di fraintesi e confusioni?

Le neuroscienze ce lo spiegano: prima pensiamo per immagini, poi le vestiamo di parole. Se io dico “mare”, tu potresti immaginare una baia affollata di ombrelloni, io una scogliera battuta dal vento, o viceversa. Il fraintendimento nasce lì, in quello scarto di visualizzazione che, in assenza di verifica, può avvenire anche nella situazione apparentemente più conosciuta.

Dall’errore “tuo” all’errore “nostro”

Di fronte a un equivoco la reazione istintiva è: «non mi hai capito». Tradotto: la colpa è tua. Eppure, basta cambiare prospettiva: «mi sono spiegato abbastanza bene?», per scoprire che la responsabilità della chiarezza è condivisa.

E l’AI cosa c’entra? Molto!

Scrivere un buon prompt in un sistema di AI significa proprio questo: descrivere con precisione ciò che abbiamo in mente affinché il modello restituisca un risultato coerente.

Se voglio il “mio” mare, devo specificarne i colori, l’ora del giorno, l’atmosfera e tanti altri dettagli. L’AI diventa così uno specchio implacabile: che si tratti di mare o di una modifica da apportare a un prodotto, ogni ambiguità di input genera un output incoerente con i miei desideri. Proprio come nella comunicazione umana.

Alleniamoci a “promptare” (e comunicare) come si deve!

Dare contesto: più sfumature aggiungiamo, meno spazio lasciamo alle interpretazioni arbitrarie.

Verificare la ricezione: chiedere un riscontro non è insicurezza, è cura del risultato. Se con l’AI il risultato è di solito praticamente immediato, diventando un feedback su cui lavorare subito, in un gruppo di lavoro un equivoco può far sprecare giorni di lavoro e risorse.

Capire le macchine per capire gli umani: se un algoritmo “sbaglia” perché io l’ho guidato male, forse con i colleghi succede la stessa cosa. Consapevolezza, mezza bellezza (forse il proverbio non suona proprio così, ma ci siamo capiti, vero?).

E trasformiamolo in un regalo prezioso (nonostante i timori)

Le tecnologie generative di Intelligenza Artificiale sollevano dubbi etici e rischi concreti, vero, ma ci consegnano anche un promemoria prezioso: la chiarezza è un atto di leadership.

Allenandoci con i prompt e riflettendo sulla nostra capacità (e responsabilità) di migliorare nella comunicazione, possiamo diventare professionisti che:

Comunicano in modo inclusivo, evitando gergo e sottintesi.

Prevengono conflitti, sostituendo supposizioni con spiegazioni.

Creano cultura: l’accuratezza nel linguaggio è contagiosa e diventa valore aziendale.

E tu sei prompto, pardon, pronto, per questo nuovo allenamento e ci stai facendo caso anche tu a questo stimolo?

INCONTRIAMOCI! 🙂

Gabriele Ghinelli