Tra Dire e Fare, che Mare c’è? – #1. Capire

Che fra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare è ben risaputo e, in questo periodo dell’anno, probabilmente c’è soprattutto il mare delle vacanze. Non per niente è il momento in cui siamo propensi a costruire e a ribaDire quei buoni propositi che, con certezza granitica e forza di volontà, andremo a realizzare (Fare) al rientro dal Mare.

Ma, a parte questo intermezzo, siamo sicuri che fra dire e fare non ci sia altro? Superato il meritato intervallo vacanziero, quanti altri ostacoli dovremo affrontare per realizzare quello che ci siamo prefissi e come possiamo evitare che quel mare estivo, di onde piacevoli e fresche, si trasformi in un mare ben più ostico e imprevedibile in cui rischiamo di sentirci come Paolo Conte quando canta “onda su onda mi sto allontanando ormai”?

Proviamo insieme a vedere quante onde di questo mare che ci aspetta al rientro sono in realtà prevedibili e gestibili con un minimo di attenzione e volontà? Forse un’onda prevedibile, da cui partire, è il (non) Capire
I progetti magari sono chiari nella nostra mente ma, quando li dobbiamo condividere con la squadra coinvolta per realizzarli, far comprendere a tutti i punti chiave del progetto diventa basilare per garantire quello che gli americani amano chiamare “RFT – Right First Time”, cioè evitare di rifare le cose due o più volte. Il “far capire” però non comporta solo avere una buona organizzazione del progetto, è qualcosa che attiene alla capacità di comunicare e coinvolgere fin dall’inizio le persone nel significato e nel contenuto del progetto stesso, dando una prima visione di insieme per sentirsi squadra all’interno di un disegno comune. E voi come vi comportate quando vi trovate in questa fase di avvio?

 

Gabriele Ghinelli